LA VITA SOCIALE DI S.O.M.S

S.O.M.S Newsletter

LE COSE CHE CONTANO DAVVERO


Riprendiamo dalla pagina Facebook https://www.facebook.com/profile.php?id=100010622526774

Solo raramente ci rendiamo conto nel corso del nostro vivere, del valore, non solo economico ma esistenziale, delle cose che ci circondano e che alla fin fine costituiscono “il mondo” che la nostra personalissima vicenda terrena ha avuto in dono. “Abitare” questo pezzo di mondo che ci è stato, semplicemente, donato, significa vivere dentro una trama di cose e di relazioni, il cui destino scorre e si dipana accanto all’avanzare nel tempo della nostra singola esistenza. Di tutto ciò, solo quando qualcosa o qualcuno viene meno – sia esso un bosco rigoglioso finito in cenere o un’amicizia tradita – ci si rende conto dolorosamente del valore di quella perdita, ormai irrimediabile.

Non trovo un modo migliore per parlare, agli amici che frequentano, di tanto in tanto, questa pagina di “varia umanità”, della vicenda della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Voghera, che ieri era una SOMS (un particolarissimo tipo di società, normata da una legge di fine ottocento) e oggi è una APS: più semplicemente una Associazione di promozione sociale senza scopo di lucro che si è messa sulle spalle il compito di continuare a gestire e a dare senso e vita ad una impresa sociale nata in un giorno dell’estate del 1851 e che ha lasciato alla città di Voghera 48 appartamenti di edilizia popolare, un Cinematografo, al contempo anche Teatro, ed un grande edificio, in via XX Settembre, 92 oggi divenuto un vero e proprio Urban Center a disposizione delle associazioni culturali e civili che operano nella città di Voghera. Brevemente: la SOMS di Voghera fu costituita da un manipolo di mecenati che ebbero a cuore le sorti dei ceti più fragili ed esposti alla miseria e alle tragedie di una vita senza diritti, come era la vita degli operai nel cuore dell’Ottocento. Il sodalizio si fece apprezzare perché organizzò corsi di formazione, raccolse soldi per le vedove e gli orfani, provvide per alcuni decenni persino ad erogare una forma di pensione. Una storia gloriosa, contenuta in un bel libro edito in occasione del 140° ed ancora disponibile presso la sede storica. Ora, non ci sono più mecenati, e fortunatamente il Welfare del ’900 ha trasformato in diritti proprio quei bisogni un tempo affidati all’umana pietà di organizzazioni, appunto, come le SOMS, che non a caso si definivano “di mutuo soccorso”. Rimane un patrimonio immobiliare importante per la cui manutenzione non si riesce a reperire risorse adeguate, e un’attività che continua a mettere a disposizione spazi e opportunità di crescita culturale per l’intera città, come sa chi frequenta la sede o semplicemente fruisce del Cinematografo e del Teatro.

Torniamo indietro un momento alla storica SOMS: di quella vicenda colpisce una fatto: fino all’avvento del fascismo l’intera classe dirigente cittadina, di ogni tendenza politica, passa dalla SOMS prima di divenire parlamentare o amministratore cittadino. Nel secondo dopoguerra la SOMS, con il circolo LO STANZONE e la sala da ballo “LA DOLCE VITA” diviene un luogo di intrattenimento e di spettacolo anche di altissimo profilo con la presenza dei più grandi protagonisti della cultura milanese a partire da Paolo Grassi e da Giorgio Strehler. Una stagione ormai lontana. Oggi, sulle spalle di chi è rimasto – e ha deciso di dedicare il tempo che ognuno dedica, o dovrebbe dedicare, alle “cose di tutti”, cioè alle cose che hanno un significato “pubblico”, perché si occupano di “beni comuni” e non di bricolage autoreferenziale, pesa sempre più la solitudine di un compito impari, portato avanti caparbiamente ma nell’assenza di attori in grado di sostenere questo sforzo, che ribadisco, non ha nulla di privato, perché ciò che si gestisce è un pezzo di storia della città, è un pezzo di patrimonio pubblico. Una solitudine che diventa sconforto quando giunge il tempo di pagare bollette, o fare manutenzioni non rinviabili, ed il cassetto è drammaticamente vacante. In questi anni sono stati respinti così, semplicemente con la dignità dei poveri, tentativi “predatori” che miravano al patrimonio. Oggi, per la verità, non ci stiamo limitando a difendere la funzione pubblica di un patrimonio, che comunque ha un valore di mercato, così com’è, di almeno due milioni di Euro, ma stiamo lavorando perché questo patrimonio possa tornare nella piena disponibilità della città. In autunno, infatti, contiamo di poter avanzare una proposta di risanamento e riutilizzo dell’intero patrimonio immobiliare. Ma perché il grande programma di ricostruzione possa decollare occorre che, giorno per giorno, si tenga botta, e si resista, e si vada avanti… in una parola abbiamo bisogno della consapevole solidarietà di tutti: di tutti coloro che hanno a cuore questa città, della cui vicenda la SOMS è parte fondamentale per la rilevanza storica, civile, umana che si è consumata tra quelle mura in oltre 170 anni di vita sociale cittadina. Qui sotto trovate tutte le indicazioni per aiutarci, anche con poco: l’Associazione non può vivere senza il contributo continuo e costante dei suoi concittadini: almeno di coloro che possono consentirsi “momenti di generosità sociale”. A ringraziarvi sarà l’intera città.

Le indicazioni per aiutare la SOMS di Voghera sono queste: il CF, indispensabile per il versamento del 5 per mille, è 86003130183; per i versamenti liberali (contributi in danaro) l’IBAN da utilizzare è questo: IT19 B056 9656 4000 0000 1125 X80.